“Le cose dell’arte cominciano spesso dove finiscono quelle della vita. La vita comincia come una nascita, un’opera d’arte può cominciare nel segno della distruzione: regno delle ceneri, ricorso al lutto, ritorni di fantasmi, scommessa necessaria sull’assenza”.
Georges Didi-Huberman, sculture d’ombra aria polvere impronte fantasmi
L’immagine, questa cosa densa e toccante, perché è così importante?
Perché alle immagini affidiamo i nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre aspirazioni e le nostre paure.
I volti, i colori, la sensazioni e gli stati d’animo sono immagini che portiamo dentro.
Ma sbaglieremmo a considerare le immagini come un duplicato tangibile delle cose e delle persone.
Sono ricordi, impressioni, indizi e frammenti.
Sono residui che galleggiano nella zona incerta del non più e del non ancora.
Le immagini, questi oggetti fisici e mentali, hanno il dono di sopravvivere alle cose e alle persone, diventandone i loro spettri e i loro fantasmi.
Ceneri tiepide di fiamme che non bruciano più.
Testo di Giuseppe Santonocito